Le origini storiche delle aree di sviluppo industriale
Le origini e la storia delle aree di sviluppo industriale sono intimamente legate alle politiche di intervento straordinario per il Mezzogiorno. L’idea di fondo che ha portato alla loro costituzione è quella secondo la quale la realizzazione di un’area attrezzata con infrastrutture e servizi dedicati comporta attrattività e incentiva gli investimenti, rappresentando, anche per via dell’indotto e di nuovi spazi occupazionali, un volano di sviluppo economico dell’intero contesto territoriale interessato. Lo stretto collegamento con la mai risolta questione meridionale trova conferma nella constatazione che i Consorzi per le aree di sviluppo industriale nascono, per la prima volta, con la legge 1957 nr. 634 di rifinanziamento della Cassa per il Mezzogiorno.
Da quella data l’attività dei Consorzi ASI si sviluppa costantemente per molti anni secondo una direttrice ben definita, sino a quando, trattandosi di un’attività che risultava incentrata su una programmazione economica basata sul massimo sfruttamento delle risorse del territorio (suolo e acqua) in funzione di un insediamento industriale, deve fare i conti con le nuove esigenze di pianificazione urbanistica territoriale e con le sempre più diffuse istanze di tutela ambientale. Emblematica di tale cortocircuito è la vicenda del polo petrolchimico di Siracusa: diversi operatori economici del settore si erano insediati fra i centri abitati di Priolo, frazione di Siracusa, e di Marina di Melilli, frazione di Melilli e, in assenza di piani regolatori comunali, il piano consortile aveva previsto l’abbattimento delle case di Melilli e il blocco della crescita di Priolo; ne era derivato per molti anni un conflitto sociale e istituzionale che si è risolto soltanto nel 1979 ridisegnando i confini territoriali e riconoscendo l’autonomia al Comune di Priolo.
Lo scioglimento dei Consorzi ASI siciliani e la nascita dell’IRSAP
In Sicilia i Consorzi ASI sono stati sciolto con l.r.s. 2012, n. 8.
Lo scioglimento non si collega, però, alla crisi della filosofia che ne aveva storicamente ispirato la nascita.
Con la l.r.s. 2012, infatti, le funzioni già svolte dal Consorzi non vengono soppresse, ma vengono attribuite ad un unico ente di nuova istituzione, l’Istituto regionale di sviluppo delle attività produttive (IRSAP).
Con la stessa legge i Consorzi ASI, quindi, sono stati posti in liquidazione, cessando di esercitare le precedenti funzioni e rimanendo in vita soltanto come Enti che hanno l’unico scopo di definire i rapporti attivi e passivi ancora pendenti di cui erano titolari (crediti, debiti e diritti di proprietà su immobili con destinazione industriale o infrastrutturale) per pervenire, al termine della fase di liquidazione, alla dichiarazione di estinzione.
I rapporti fra l’IRSAP e i Consorzi ASI in liquidazione
Secondo la disciplina dettata dalla l.r.s. 2012, n. 8 l’IRSAP, pur esercitando gran parte delle funzioni in precedenza svolte dai Consorzi, è un Ente del tutto distinto che, così come non è divenuto proprietario dei beni immobili dei Consorzi, non è neppure subentrato nei preesistenti rapporti e non può rispondere, di conseguenza, dei debiti pregressi degli stessi. All’IRSAP è stato trasferito, anche, il personale dei Consorzi, ponendo a carico dello stesso Ente l’obbligo di prestare il supporto tecnico e amministrativo necessario per l’attività di liquidazione, che è affidata a due Commissari di nomina governativa, uno per i Consorzi in liquidazione della Sicilia orientale (Catania, Messina, Enna, Ragusa, Siracusa e Caltagirone) e l’altro per quelli della Sicilia occidentale (Palermo, Agrigento, Trapani, Caltanissetta e Gela).